Il commento di Marco sul post in cui avevo parlato di fotografia mi ha fatto ricordare di avere trascurato l'argomento fotografia che invece avrei voluto continuare soprattutto dopo i tanti commenti che quel post aveva ricevuto e che ora sono dispersi nei meandri di Internet.
Sto continuando a leggere e a fare prove per cercare di migliorarmi, non per fare il verso ai professionisti ma semplicemente per fare foto che mi piacciano di più senza dover contare solo sui colpi di fortuna.
Tra le mie letture recenti c'è un articolo scritto da Helen, autrice del blog Tartelette, che è stato pubblicato sul blog My Cooking Hut.
Ho pensato di tradurlo perché ci sono molte accortezze che cerco di utilizzare anche io e alcuni concetti che si devono conoscere per passare dal "fotografo come mi capita" al "cerco di fare una foto decente" :o)
Leemei di My Cooking Hut mi ha chiesto di parlare a proposito delle mie foto e allo stesso tempo stavo pensando di realizzare delle FAQs per il blog. Ho accolto così la sua richiesta come un segno, mi sono presa del tempo e ho scritto quello che avevo in testa già da un po' di tempo.
Non sono qui per dirvi cosa fare o per dirvi di fare come me, vorrei invece raccontare quello che mi è utile e le cose che ho imparato e inserito nel mio modo di fotografare durante gli ultimi anni.
Relativamente alle fotografie che ritraggono il cibo, l'approccio è molto personale. Inoltre mi rendo conto che fotografare solo dolci,come nel mio caso, è molto differente rispetto a fotografare cibi salati (la carne, ad esempio!), ma spero che dalla mia esperienza si possano trarre utili suggerimenti.
C'è da ricordare che niente è scolpito nella pietra: le regole possono essere cambiate per raggiungere il risultato voluto e quello che vale per me potrebbe non valere per voi. E' necessaria tanta pratica!
Sia con una macchina (semi)automatica che con una reflex (DSRL) bisogna ricordare che non è l'attrezzatura che fa le foto o il fotografo. Sono passata ad una DSLR principalmente perché mi serviva una risoluzione maggiore per foto adatte ad essere stampate e perché la mia automatica era ormai da pensionamento.
Ho un food blog da poco meno di 3 anni ed ho iniziato con un Canon A610. Lo scorso febbraio sono passata ad una reflex, una Canon Rebel XTi. Ho acquistato solo il corpo macchina, scartando il kit comprensivo di obiettivo per acquistare invece due obiettivi a focale fissa (prime lenses).
Il primo è un Canon 50mm f/1.8 che adoro e che è un ottimo investimento a circa $80. Il secondo è un Canon 100mm macro f/2.8 che è più costoso. Possedere una coppia di obiettivi a focale fissa è un grande investimento: la loro qualità è alta e hanno un maggiore intervallo di aperture del diaframma e possono essere utilizzati come zoom semplicemente avvicinandosi/allontanandosi dal soggetto da fotografare.
Anche se ora utilizzo solo la DSLR ci sono delle nozioni di base che si applicano a tutte le macchine, siano esse a pellicola o digitali, (semi)automatiche o reflex (SRL).
1) Luce ed Illuminazione
Fotografo solo utilizzando la luce naturale. Non ho nulla contro l'uso del flash applicato alle foto di cibo ma richiede un nuovo percorso di apprendimento e una attrezzatura per la quale non ho budget al momento. Non uso nemmeno luci artificiali come light boxes, non ho niente in contrario nemmeno con queste però ho la fortuna di vivere nel Sud dove la luce del sole non manca e la stanza che uso per le foto è illuminata molto bene.
Quando ho iniziato a fotografare utilizzavo un tavolino accanto alla cucina con due grandi finestre alla mia sinistra. Però nel tempo avevo ammassato oggetti di scenografia, sfondi e attrezzatura fotografica; tutto questo non era gradevole da vedere per mio marito, facile da mordere per i cani e difficoltoso da spostare quando avevamo ospiti. Così ho spostato tutto in un'altra stanza, comprato un grande ripiano di legno che ho appoggiato su due cavalletti e sistemato le attrezzature negli armadi così ora posso riflettere e organizzarmi molto meglio.
2) Attrezzatura per illuminare
Utilizzo due strumenti per aumentare la naturale illuminazione con l'effetto di ridurre il lavoro di editing che applico alle foto prima di pubblicarle sul blog e che rendono la foto di un piatto "appetitosa".
A volte mi piace l'effetto delle ombre ma molto più spesso utilizzo un pezzo di cartone bianco per far rimbalzare la luce sul lato destro degli oggetti.
Così la luce circonda il dolce, anche sul lato non esposto alla luce diretta. (vedi foto sotto)
(Staximo: è perfetta anche una tavola di polistirolo, di quelle che si usano per l'isolamento e che si reperisce in qualsiasi grande negozio tipo Castorama)
Inoltre ho una coppia di riflettori ($25) che sorreggo con una mano mentre premo il pulsante di scatto con l'altra.
Nelle due foto a confronto dei cupcakes, una è scattata senza il riflettore argentato e appare buona ma un po' piatta. L'altra è scattata con il riflettore posizionato a destra ed aiuta a rendere l'immagine più definita e più chiara.
Anche un semplice trucchetto come questo può fare una grande differenza. Per le tartellette di zucca meringate che ho fotografato recentemente ho utilizzato solo il pannello bianco, perché il riflettore argentato dava alla meringa un riflesso metallico che non mi piaceva.
Nel mio "set" le ore migliori per fotografare in inverno sono dalle 8 alle 14, dopo la luce è eccessiva. Verso le 11 però c'è un forte riflesso che entra dalla finestra così uso un sottile telo bianco per diffondere la luce.
E' utile quando la luminosità è eccessiva o i raggi gialli del sole entrano direttamente. Durante l'estate non utilizzo molto lo schermo poiché la luce proviene da una angolazione differente e posso fotografare fino alle 16 ottenendo comunque una buona luce. Quindi quando la luminosità è eccessiva un diffusore (un semplice lenzuolo bianco) aiuta ad eliminare i riflessi e la luce diretta del sole permettendo però alla luce di entrare.
3) Allestimento
Dopo essermi spostata un un'altra stanza per fare le foto ho sistemato il tavolo di lavoro nello stesso modo in cui era sistemato quello che utilizzavo prima, con le luce sempre proveniente da sinistra. Non perché non volevo imparare nuove cose ma perché "conoscevo" quella luce: avevo imparato ad utilizzarla per più di un anno con la mia automatica e mi trovavo a mio agio.
Cercate di trovare un luogo in cui fotografare e utilizzate sempre quello: dovrete pensare meno a quello che è attorno al cibo per concentrarvi meglio sulla foto del piatto. Conoscendo bene l'area di scatto sarà possibile allestire in modo gradevole lo spazio anche se si vuole fare una foto molto semplice. Il tutto è più semplice se ci si organizza mantenendo libera l'area destinata alle foto, senza oggetti inutili e sempre pronta ad essere utilizzata.
4) Planning
I miei set non sono complicati però cerco comunque di organizzarli. In ogni caso però cercate di mantenerli semplici in modo da far risaltare i cibo che avete preparato. A volte immagino foto che "funzionano" nella mia mente ma al momento dello scatto non mi piacciono.
Prendetevi del tempo per fare varie foto ai piatti cambiando la disposizione degli oggetti attorno al piatto.
Io sono un disastro con le foto step-by-step però mi piace molto fotografare l'avanzamento dei lavoro quando preparo un dolce.
Per la composizione di tartellette qui sotto che illustra i vari stadi di preparazione ho innanzitutto pianificato mentalmente le cose da fare e mi sono presa il tempo per fotografare i vari stadi. Potete fare lo stesso per fotografare gli ingredienti, lo stadio intermedio di una ricetta, etc, utilizzando più o meno effetti artistici secondo le vostre preferenze. Panificate prima di iniziare la scenografia della foto così sarete più concentrati sul piatto e non a correre per la cucina cercando uno spazio libero per fotografare un tagliere di verdure, un tegame con una salsa in ebollizione, etc...
Un cavalletto è davvero utile in queste situazioni. Adoro il mio cavalletto principalmente perché mi tremano le mani ma anche perché posso preparare la macchina, andarmene, preparare il piatto, appoggiarlo sul set e premere il pulsante... la foto è pronta!
Mi serve anche perché una mano è sul pulsante della macchina e l'altra sorregge e muove o il riflettore o lo schermo bianco. Posso allestire la foto, vedere se mi piace, posizionare il piatto e la scenografia senza perdere l'angolo di inquadratura che mi piace.
Non pensate ad un cavalletto come un immobile, pesante pezzo di arredamento. Io sposto il mio lungo il tavolo, vicino o lontano, lo alzo o lo abbasso... mai un momento morto!
E' poi indispensabile quando si fotografano liquidi in movimento come in questa foto mentre versavo cioccolata calda nella tazza a premendo il pulsante di scatto allo stesso momento, o quando si fotografano gelati.
Per i cremini qui sotto dovevo muovermi velocemente, perché era molto caldo e sapevo che il gelato si sarebbe sciolto in pochi minuti non lasciandomi il tempo di scegliere le giuste impostazioni per la macchina e l'angolo di ripresa. Ho così preparato il piatto utilizzando dei pirottini come segnaposto dei gelati, sistemato il cavalletto e le impostazioni della macchine e, quando ero pronta per scattare, ho sostituito i pirottini con i gelati.
(Staximo: un cavalletto professionale può essere costoso, ma per una macchina fotografica compatta vanno benissimo anche dei piccoli cavalletti da tavolo che richiedono un investimento minore)
5) Scenografia
Per quello che riguarda gli sfondi ne ho sia bianchi che neri, ne ho anche alcuni colorato. Per una foto inizio a pensare quale sfondo sarà in grado di dare risolto al piatto, quale lo farà saltare agli occhi.
Abitualmente dispongo un lungo pezzo di stoffa sul tavolo, ogni tanto lo sollevo per utilizzarlo anche come sfondo.
I cupcakes sono stati fotografati senza fondale, per le tartellette la stoffa stesa sul tavolo fa anche da sfondo con una scatola che la tiene sollevata.
Cerco di non usare troppe tipi di stoffa poiché tendo a dimenticarmi quelle che possiedo. Quando ho iniziato mi sono recata in un negozio di tessuti e ho acquistato un metro di ogni stoffa che mi sembrava adatta ad essere utilizzata come sfondo. Alcuni tipi di bianco, con tessiture differenti, qualche stoffa rosa, rossa, blu e nera.
Ho scoperto che più la stoffa era disegnata più l'occhio veniva distratto e confuso guardando una fotografia. Il bianco evita questi problemi ed è adatto a giocare con i colori degli accessori. Mi piacciono invece gli sfondi neri quando i dessert hanno dei colori rosa, fuchsia, arancione o rossi molto vivi.
Stoviglie: Tutto dipende dal gusto personale ma "less is more" quando si tratta di oggetti per la scenografia. Fate in modo che sia il soggetto della foto a parlare di sé e arricchite il set con poche cose, ad esempio una forchetta, un piatto quadrato invece che tondo, una ciotola simpatica, uno strofinaccio colorato.
Preferisco fare una foto solo con il soggetto principale e poi altre aggiungendo qualche oggetto scenografico per riempire la scena. Dovrà essere il vostro istinto a guidarvi. Aree vuote possono servire a far focalizzare l'interesse sul soggetto, a volte invece possono essere un cucchiaio o uno strofinaccio a far risaltare il piatto. Il giudizio sta a voi, al vostro gusto.
6) Impostazioni della macchina
ISO: indipendentemente dalla luce fotografo a ISO 100, anche quando è nuvoloso. Utilizzando un valore ISO basso si riducono i disturbi nelle fotografie, ottenendo così foto di alta qualità molto più definite.
Ovviamente un valore ISO più alto permette di impostare una velocità di scatto maggiore evitando le foto mosse fatte a mano libera. Per il fatto che utilizzo un cavalletto e che il cibo non si muove posso utilizzare un tempo di posa molto lungo mantenendo un valore basso per gli ISO.
Con una macchina (semi)automatica potete impostare un valore basso per gli ISO (100 è ideale) tenendo conto che non si potrà sfruttare tutta la luminosità come si fa con una DSLR. Quando utilizzavo la mia "inquadra e scatta" cercavo di avere la massima luminosità nella stanza, utilizzavo il programma a priorità di diaframma e la funzione macro (l'icona a forma di piccolo fiore)
Bilanciamento del bianco: penso che la cosa che determina quale bilanciamento del bianco utilizzare sia il luogo in cui si vive. Io fotografo utilizzando l'impostazione "luce solare" invece del "bilanciamento automatico". Ma non è una regola inviolabile: prima di iniziare a fotografare provo quale dei due è meglio per il tipo di illuminazione della giornata (la luce cambia dall'estate all'inverno).
La cosa migliore da fare, ancora una volta, è quella di provare le diverse impostazioni per trovare quella più adatta. Fare più scatti e poi cancellare non costa nulla: è la bellezza del digitale!
Programmi predefiniti: io fotografo utilizzando il programma a priorità di diaframma ( A per Aperture Setting). Ora lo trovo il più comodo, ma quando ho inziato a fotografare con la XTi ho provato a fotografare dei cupcakes utilizzando diverse aperture di diaframma (f/stops - aperto, medio e chiuso) e utilizzando tutti i differenti programmi (manuale, priorità di diaframma e priorità di tempo) per vedere quale fosse il più comodo per me.
Apertura del diaframma (F/stops): Il passo successivo è individuare l'apertura di diaframma che preferite.Quando ho iniziato il blog guardavo le foto degli altri ed ero affascinata dalle foto con il patto perfettamente a fuoco e lo sfondo sfuocato. Come facevano ad ottenere questo effetto (piccola profondità di campo, cioè solo una parte degli oggetti nella foto è a fuoco)? Il trucco sta nell'utilizzare una grande apertura del diaframma.
Il diaframma è un oggetto mobile che consente alla luce di passare attraverso le lenti dell'obbietivo e di colpire il sensore della macchina digitale o la pelliccola di una macchina tradizionale. L'apertura del diaframma determina quanta luce passa. Una grande apertura di diaframma viene individuata con numeri piccoli nelle impostazioni della macchina ad esempio 1.4 e 1.8, una piccola apertura corrisponde ad esempio a 8 o 11 e oltre. Sembra un ragionamento un po' confuso, ma questi numeri devono essere messi come denominatore di una frazione: lunghezza focale diviso il numero impostato.
Se questo crea ancora confusione basterà ricordare che: numero piccolo (grande apertura) significa una piccola parte della foto a fuoco e tutto il resto (tipicamente lo sfondo) sfuocato, numero grande (piccola apertura) permette alla foto di essere nitida e di apparire molto profonda.
Mi piace provare entrambe le soluzioni a seconda di quello che c'è sullo sfondo. Per esempio nella foto delle tartelette che segue a sinistra la grande apertura di diaframma non permette di capire cosa c'è sullo sfondo. Portando l'apertura ad un valore più piccolo lo sfondo appare a fuoco e i dettagli sono comprensibili.
Utilizzando una grande apertura (numero piccolo) si può mettere a fuoco un solo oggetto all'interno di una composizione. Per esempio, nella foto dei bicchieri che segue il gruppo è visibile ma l'occhio viene catturato dall'unico a fuoco.
Di solito i valori che uso sono nell'intervallo 2.8-5.6 che mi permettono di avere l'oggetto bene a fuoco, con una sua profondità e il resto sfuocato.
Compensazione dell'esposizione: è il modo semplice di correggere problemi di luce (tipicamente carente). Sulla mia Canon appariva come un pulsante con la scritta AV+/- che permette di aumentare/diminuire la luminosità della foto indipendentemente dalle impostazioni del diaframma e del tempo. E' la mia ancora di salvezza quando il tempo è nuvoloso e devo scattare una foto senza perdere tempo con tempi di scatto e apertura di diaframme. Di seguito un esempio:
7) Post-produzione, cioè foto ritocco
Faccio ogni foto sia in formato RAW che jpeg ad alta definizione. Il RAW può essere considerato la versione digitale del negativo: le foto non sono subito utilizzabili ma contiene tutte le informazioni per crearla. Non uso Photoshop ma combino l'uso di GIMP (GNU Manipulation Program) che è simile a Photoshop ma free (oppure uso anche Picasa realizzato da Google) per guardare i file jpeg e poi il programma fornito con la XTi per modificare i file RAW, convertirli in jpeg da caricare sul blog. Questo consente di ridurre la perdita di qualità che si avrebbe lavorando direttamente sui file jpeg ed è utile soprattutto se si vogliono stampare le foto.
Il lavoro di post-produzione è minimale: correggere il contrasto, aumentare la luminosità o le ombre e a volte rendere più vivii colori aumentando la saturazione. Preferisco eseguire lo stessa foto almeno 3 volte condifferenti impostazioni per ottenere quella che richiederà meno post-produzione prima di essere pronta per il blog.
Spero sarete in grado di trovare qualche informazione utile e ricordate che per migliorare serve tanto tempo per fare pratica e leggere articoli sulla fotografia... ma la cosa più importante è fare quello che vi piace di più!
56 Commenti
mi rendo conto di non sapare fare una fotografia grazie per questo post ora so qualcosa in più
RispondiEliminaMolto interessante quello che hai pubblicato. Davvero utile, almeno per me, che fotografo solo per divertimento. Grazie!!!Alex
RispondiEliminaHai fatto un ottimo lavoro di traduzione, grazie di cuore! Avevo letto già l'articolo in inglese e lo trovo uno dei più utili in rete sulla fotografia per noi foodblogger. Sarà sicuramente utilissimo a molti di noi. Io devo ancora imparare la messa a fuoco "controllata" con una grande apertura del diaframma. Questo articolo è per me spunto per rimettermi a fare esercizio.
RispondiEliminaUn abbraccio
Alex
staximo tu sei un vero mito, ti butti in imprese ciclopiche! Grazie per questa traduzione, fatta benissimo. Ti ho dedicato un post in un impeto di entusiasmo, purtroppo senza immagini perchè non ho fatto a tempo a chiedere il permesso all'autrice e non sapevo bene come fare. Ma il tuo nome è una garanzia!
RispondiEliminaCome Alex anche io avevo letto l'articolo in inglese ed è veramente utile e bello da vedere.
Io continuo a fare strafalcioni, uso obiettivi inadeguati. Da quando sono tornata da Boston il cavalletto l'ho lasciato in Piemonte, ma ora l'ho portato con me.
Grandeee!! L'avevo letto in inglese, ma in italiano è tutt'altra cosa!
RispondiEliminaGrazie mille davvero :)
@Ghunter... non deprimerti così! :o) Si può migliorare: se ci sono riuscita io possono farlo tutti!
RispondiElimina@Alex (Ombra)... Anche io fotografo come te ma da quando ho conosciuto questi "trucchetti" sono più soddisfatta del risultato delle mie foto.
@Alex (Cuoche)... Prego!
Io nelle foto con grande apertura rischio sempre di mettere a fuoco solo una parte dell'oggetto, che invece dovrebbe essere tutto a fuoco. Infatti faccio molti scatti utilizzando aperture diverse.
@Comida... sono contenta che la traduzione sia buona, soprattutto detto da te che conosci l'inglese a perfezione! Io a scuola non andavo tanto bene :o)
Grazie per il post, mi gratifica molto: si vede che sono portata ad imprese ciclopiche, ma che fatica!
Io senza cavalletto sarei spacciata, però fino ad ora ho usato quello da tavolo. Con quello grande mi sento un po' impacciata perché, a differenza di Helen, non dispongo di un grande tavolo bene illuminato a cui girare attorno comodamente. I miei set sono sempre molto precari!!!
@Paoletta... spero sia tutto chiaro. Se ci sono imprecisioni sono pronta a correggere. Se invece ci sono domande sono qui per rispondere: mi rendo conto che nel testo ci sono concetti che potrebbero non essere chiari a tutti.
Grazie di cuore, una traduzione utilissima e grazie anche per i consigli utili in aggiunta
RispondiEliminaciao
Cla
Staximo, grazie davvero! L'ho letto tutto d'un fiato!
RispondiEliminaMagnifico!
Non sai quanto questa traduzione arrivi per me come la manna... Grazie, grazie, grazie!
RispondiEliminaBellissimo post...per i dati tecnici c'ero ma mi mancavano alcuni piccoli trucchetti tipo il pannello bianco laterale...ora mi devo solo comprare il cavalletto, ma quello era in lista da tempo ;D
RispondiEliminaUn bacio
Fra
Molto utile la traduzione e molto bello il post: davvero intelligente poi condividere queste regole, in modo così semplice e lineare. Ho imparato moltissimo (il cavalletto da tavolo però già lo possiedo, ed è utilissimo).
RispondiEliminaciao, ti scopro sola ora grazie a comida. bellissimo post, grazie infinite per la traduzione. io purtroppo sono tra quelli che non avevano letto l'articolo neppure in inglese, ma adesso aggiungerò entrambe al mio elenco di blog preferiti. bellissime le ricette!
RispondiEliminaciao
giorgia
argomento molto interessante, grazie; al tempo stesso mi propone un bivio:
RispondiElimina- spararmi;
- imparare a fare foto in tutt'altre condizioni: luci artificiali non scelte, velocità da paparazzo, persone in movimento intorno da escludere o includere a seconda delle situazioni...insomma, io in genere fotografo cibo nella traiettoria cucina - tavola, di sera (e spesso sono anche quella che cucina, serve in tavola, chiacchiera). ammetto però che tali condizioni mi divertono :)
Per fortuna che hai fatto questo lavoro di traduzione! A me è stato utilissimo! Grazie
RispondiEliminagrazie mille traduzione utilissima! sei verament eun mito a fare questo!!!
RispondiEliminaStaximo, ti ringrazio di cuore per aver fatto un lavoro così gigantesco e così utile per tutti noi, fotografi amatori!
RispondiEliminaUn abbraccio!
Informazioni utilissime e molto chiare, grazie per questa traduzione
RispondiEliminagrazie dei consigli.....mi rendo conto che devo imparare ancora molto
RispondiEliminariguardo all'esposizione, ora almeno so da dove cominciare, grazie ancora.
E qui ci sono altri consigli su come fotografare il cibo al ristorante, in inglese però..
RispondiEliminaSe a qualcuno potrà servire..
http://www.stephanievacher.com/blog/?p=73
Grazie per la traduzione, anch'io avevo letto il post originale ma con l'inglese faccio un po' a botte... grazie grazie grazie!
RispondiEliminaVisto grazie a Comida. Cosa posso fare se non ringraziarti? Non vedo l'ora di avere un po' di tempo per gustarmelo bene, voglio proprio leggere questo post con attenzione!
RispondiEliminaAvevo già letto il post in inglese ed era finito nel dimenticatoio perso tra i bookmarks...grazie della traduzione, anche se nella mia infinita pigrizia credo non mi adopererò presto per mettere in atto i consigli ^_^
RispondiEliminagrazie della traduzione! l'articolo è molto interessante. peccato che io cucini sempre ad orari strani specie la sera quando di luce naturale non ce n'è più! ma quando mi ricapiterà di avere a disposizione luce naturale prenderò spunto dai consigli che ho letto...in particolare mi ha colpito il risultato realizzato con il deflettore e con lo schermo argentato....non credevo facessero tanta differenza
RispondiEliminami ero persa questo articolo illuminante e grazie a Comida che ti ha segnalato sono venuta da te a leggermi la tua traduzione. Grazie dell'ottimo lavoro, e naturalmente grazie ad Helen che con molta semplicità e chiarezza ci metterà tutti a studiare :-)
RispondiEliminaAnch'io l'avevo letto in inglese e mi rammaricavo di anon avere tempo per tradurlo riscriverlo e conservarlo, poi tu....grazie mille!!!!
RispondiEliminamagnico!!! finalmente riesco a capire tutto avevo visto il post in inglese, impossibile la traduzione. Grazie molte
RispondiEliminaGrazi, grazie e ancora grazie!!!!Post da conservare gelosamente!!!
RispondiEliminaCiao e grazie! Avevo letto l'articolo in inglese, con google traslate e non ti dico in che modo mi ha tradotto l'articolo! Adesso sono riuscita a capire un po' d cose...grazie di nuovo...baci
RispondiEliminagrazie a te ad helen e a comida che lo ha segnalato
RispondiEliminaGrazie a voi per tutti i vostri commenti. Sono molto contenta che vi sia stato utile, era proprio l'obiettivo che mi ero proposta quando ho contattato Helen per chiederle il permesso di tradurre il suo post.
RispondiEliminaCon l'inglese che la caviamo tutti ma, c'è poco da fare, quando un testo è in italiano ci sentiamo più a nostro agio.
@Fra... il cavalletto è davvero utilie. Mi permetto di consigliarti quello che per me è il top (Manfrotto), a scendere si fa sempre in tempo!
@Maricler... quello da tavolo è comodo e poco ingombrante. L'unico neo è che richiede un "set" spazioso per ospitare sia il soggetto che il cavalletto.
@Giorgia... sono felice che tu sia passata di qua, io ti seguo da un po' ;o)
@Artemisia Comina & Moscerino... la luce artificiale è complicata da gestire. Come dice Helen servirebbe una attrezzatura che, oltre che costosa, è anche ingombrante! Però qualche consiglio di Helen è utile anche in questo caso. Innanzitutto penso sia fondamentale scegliere un set, un luogo in cui fotografare, e usare sempre quello in modo da migliorare le foto man mano che se ne fanno.
Altra cosa: usare solo un tipo di luce. Io spesso faccio l'errore di usare la luce del lampadario e quella di una lampada. Ma facendo così è arduo sistemare il bilanciamento del bianco. Su questo argomento, proprio ieri, ho visto questo post che potrebbe essere utile.
@Rossa... ho annotato il link, appena ho un po' di tempo lo leggo!
... ed ora, come dice FrancescaV, tutti a studiare!!! :o)
oddio che bel post!!!Certo se vedessero come faccio le foto io.. ih ih!!Però la differenza è notevole..vabbè cercherò di seguire questi consigli preziosi e di migliorarmi!!
RispondiEliminaGrazie, è davvero tutto molto interessante, soprattutto per chi (come la sottoscritta) è totalmente a digiuno di fotografia!
RispondiEliminaOra vado a leggermi il tuo post precedente, che devo essermi persa!
il post è utilissimo e l'hannno già detto, leggo leggo e mi documento poi non ho mai abbastanza spazio/tempo/voglia per farle così..
RispondiEliminaQualcuno mi delucida mglio sul riflettore? se ho capito bene va messo a destra (se la finestra è a sx)..ma c'è il pannello bianco, quindi?
@Monique... Il riflettore e il pannello bianco possono essere utilizzati inalternativa. Infatti nell'articolo Helen mette a confronto due foto per far notare che utilizzando il riflettore argentato la luce risultava troppo metallica rispetto all'uso del pannello bianco.
RispondiEliminaPerò nulla vieta di utilizzarli entrambi, per cercare di annullare completamente le ombre, mantenendo fisso il pannello bianco e reggendo il riflettore con una mano :o)
Un lavoro impagabile! Grazie
RispondiEliminaUn grazie anche da parte mai!
RispondiEliminaLa tua disponibilità nel tradurre il testo di tartelette è davvero unica!
Come pure le spiegazioni per fotografarre meglio di questa food blogger che seguo spesso! Non tutti sono disposti e generosi a spiegare quello che sanno fare...quindi un grazie va anche a Helen!
Notte
Carla
grazie moltissime per la traduzione, anch'io sono sempre alla ricerca di nuove idee: ho scritto tre post sulle tecniche di fotografie, avendo fatto un corso professionale qualche anno fa (stampo in bianco e nero da 15 anni) ma con la digitale è tutta un'altra cosa, ho ricominciato daccapo, per non parlare della fotografia gastronomica di cui non sapevo nulla! Si impara sempre qualcosa di nuovo...
RispondiEliminasono incappata in questo tuo post con un po' di ritardo...e non so come ringraziarti! un lavoro favoloso, questo tuo e quello di tartelette :-) certo non è per nulla facile mettere in pratica questi consigli, specie per chi come me si ritrova a fotografare prevalentemente di sera! Per me una grossa differenza la fece la scoperta del fotoritocco, di cui non sono certo padrona (ma che differenza!!!), ora proverò ad applicare anche quialche accorgimento tecnico e a usare quel benedetto cavalletto da tavola che lascio sempre nel cassetto :P bacioni e grazie ancora di cuore!
RispondiElimina@Carla... la disponibilità dei foodblogger (soprattutto anglosassoni) è davvero meravigliosa.
RispondiElimina@Gellis... tu parti avantaggiata con un corso di fotografia alle spalle. Io ho sempre fatto foto svogliatamente con le compatte a pellicola. Da quando ho la digitale midiverto molto di più, perchè vedo subito quello che faccio e posso correggermi. Questo ovviamente farà rabbrividire i fotografi "veri"! :o)
@Arietta... sì, usa il cavalletto che ti permetterà tempi di posa più lunghi. Inoltre la raccomandazione migliore è quella di utilizzare un solo tipo di luce, cioè non mescolare la luce del lampadario e quella di un'altra lampada con temperature di luce diverse: il bilanciamento del bianco impazzisce. Poi, finanze permettendo, si potrebbe acquistare unaluce fotografica: cosata un po' ma la sua luce ha lo stesso spettro del sole.
Già fotografavo alla luce naturale, ma l'idea del pannello di polistirolo è geniale!la differenza delle foto con e senza pannello è molto evidente :) soprattutto nelle giornate un po' nuvolose..
RispondiElimina@Fiordilatte... le astuzie del fotografo-fai-da-te ;o) con una piccola spesa si dimnuiscono le ombre e le foto sono più luminose.
RispondiEliminaCavolo e' una spiegazione spettacolare !!! Ciao Lisa
RispondiEliminaMi sono avvicinata alla fotografia da poco tempo ma con tanta passione. Ho un blog di cucina da gennaio (profumodi biscotti.bogspot.com) ma come puoi vedere manco di tecnica e di attrezzatura. Credo di aver imparato diverse cosette da questo fantastico post e visto che voglio proprio "lanciarmi" ti chiedo: possiedo una fotocamera Panasonic Lumix 10 mp, quindi automatica, quindi...carina ma nulla di più. Cosa potrei acquistare senza spendere migliaia di euro? Grazie e complimenti davvero...mi lasci senza fiato...Paola
RispondiElimina@Paolaotto... non sono espertissima di macchine fotografiche digitali, poichè il mercato è vastissimo. La tua lumix è completamente automatica o ti permette di scattare a priorità di diaframma?
RispondiEliminaCon la funzione macro e la priorità di diaframma riesco ad ottenere buoni risultati dalla mia Canon PowerShotS70, che è comunque una compatta.
Il top rimane ovviamente una reflex (sapendola usare), ma il problema sono gli obbiettivi un po' costosi se si scelgono gli zoom. Con quelli a focale fissa, come dice Helen, si spende un po' meno. Una possibilità potrebbe essere la NikonD60 che non sembra avere un prezzo folle (qui con zoom che potrebbe già andare bene perchè comprende i 50mm)
Ci sono poi delle reflex che "tendono" ad una compatta, cioè che hanno uno zoom incorporato. Ma di queste non so nulla.
La mia Lumix è totalmente automatica, per cui nessuna possibilità si personalizzare...Vado a studiarmi su internet la tua...grazie mille, un bacione! paola
RispondiElimina@Paolaotto... la mia canon è ormai preostorica, ma ancora funziona. Se co incontreremo alle Tamerici (ho i miei informatori :o) ) te la farò provare. Io ci sono il 16 Maggio ;o)
RispondiEliminaMa veramente!!!!!???????? questa è una notizia fantastica!!!!Pensa che oggi ho iniziato malissimo la giornata litigando con Whirpool a causa di una bella fregatura che ho avuto acquistando un loro forno: morale quindi bassissimo...ma ora che so di conoscerti il 16 maggio sono super felice, mi piace dare un volto alle persone che stimo!!!! A presto quindi. Un bacione. Paola.
RispondiElimina@Paola... allora ci si vede alle Tamerici e vedrai quante sgridate mi prendo da Margherita :o)
RispondiEliminaih ih ih!!!! Sarai in buona compagnia!!! Delle belle sgridate me le prendo pure io! un abbraccio. paola
RispondiEliminaé da una settimana che sto rileggendo questo post interessantissimo e fatto proprio bene, e ogni volta scopro indicazioni efficaci, sia da Helen sia da te traduttore. Grazie davvero e complimenti
RispondiElimina@Fiammetta... Helen ha fatto un gran lavoro, il mio è niente... grazie!
RispondiEliminaho appena letto una prima parte e sono rimasta senza parole...con la bocca spalancata..caspita quante cose sto imparando.
RispondiEliminagrazie, ma grazie soprattutto di avere lavorato per la traduzione...che per una che di inglese ne capisce davvero poco è importantte.
ti metto tra i miei blog preferiti.
smack
Solo adesso mi imbatto in questo articolo di Tartelette, e grazie per averlo riportato. Io scatto le mie foto senza pretese e, pur usando una macchina super sofisticata (di mio marito) non applico regole particolari e, alla luce di quanto leggo, commetto anche molte ingenuita'.
RispondiEliminaAd ogni modo quasi tutte fotografiamo senza velleita'... ma quanto ci piacciono pero' le foto ben fatte! :)
Caspita che bello questo post!l'esperienza della fotografia e quella del blog sono nate insieme tra mille impacci e incertezze...così, ad esempio riguardo alle foto, spesso mi sono chiesta quanti errori vi fossero dentro che il mio occhio inesperto non vede.Grazie per aver condiviso nel tuo blog oltre ai segreti della cucina anche quelli della fotografia!a presto laura
RispondiEliminaSei stat illuminante!!!! Grazie di cuore
RispondiEliminaMaddy
Ciao Maddalena... grazie, queste nozioni sono servite tanto anche a me anche se a volte vengo colta dalla pigrizia e fotografo al volo :o)
RispondiElimina